sabato 5 dicembre 2009

No B DAY

IGNAZIO MARINO
"E' importante essere qui, perché in questa piazza c'è tanta parte di Italia che è contro il Governo che sta distruggendo il nostro paese". Lo ha detto Ignazio Marino, presente alla manifestazione del No B Day. Per quanto riguarda le polemiche sulla presenza del Pd alla manifestazione, Marino ha osservato: "Siamo in tanti qui del Pd, quasi tutti. La sensazione che abbiamo difficoltà con queste manifestazioni è in larga parte costruita".

ROSY BINDI
"Oggi siamo qui ad ascoltare e non siamo frustrati". Lo dice la presidente del Partito democratico, Rosy Bindi, presente al 'No-B day', a chi le chiede della mancata presenza ufficiale del partito. In effetti nel corteo non sono presenti simboli e bandiere del Pd. Quanto all'adesione dei democratici, Bindi osserva: "Il fatto che sia qui io, che sono il presidente del partito, vuol dire che le divisioni sono superate. Se poi Di Pietro anziché continuare ad attaccare noi cambiasse andrebbe anche bene".

PIERLUIGI BERSANI
Noi guardiamo con speranza alla manifestazione di sabato, una manifestazione di cittadini e non di partiti, e, nell’assoluto rispetto dell’autonomia del movimento che tutti devono garantire, militanti e dirigenti del nostro partito parteciperanno. Per noi la cosa più importante è che tutte le forze politiche e i movimenti che si oppongono al centrodestra trovino l’unità sufficiente per dare forza e credibilità all’apertura di una fase nuova nella vita del Paese.

domenica 15 novembre 2009

Diritto di Satira



ad berlusconam

Il ddl si intitola testualmente "Misure per la tutela del cittadino". Non ci resta che scoprire chi è.

Berlusconi illustra il processo breve: "Prrr".

Roberto Saviano scrive una lettera a Berlusconi: "Ritiri la legge e si lasci processare". Non mi aspettavo questa svolta fantasy.


[www.spinoza.it]

martedì 10 novembre 2009

I misteri di "quelli che hanno ripulito Napoli"


Saviano:
"Verità che arriva in ritardo tutti sapevano, ora si metta da parte"


ROMA - "Ho pensato subito "non mentivamo". Tutto quello che abbiamo scritto in questi mesi viene confermato da questa richiesta della magistratura". Roberto Saviano commenta così, in un'intervista a Radio Capital, la richiesta di arresto per Nicola Cosentino. "La cosa dolorosa è che Nicola Cosentino è stato per anni una colonna portante del centro destra in Campania e soltanto ora ci si accorge che aveva dei legami con il clan dei Casalesi. Come è possibile questo ritardo? Perché andava bene quando era solo sottosegretario e adesso che si è candidato alla presidenza della regione crea questo allarme?".

Cosa vuol dire?
"Chi segue da tempo le cose di camorra, sa che Nicola Cosentino ha avuto sempre un ruolo attivo in quel territorio. Un suo fratello, infatti, è sposato con la sorella di Giuseppe Russo cioè Peppe il Padrino, esponente del clan dei Casalesi e della famiglia Schiavone".

E se il Parlamento dovesse respingere questa richiesta della magistratura?
"Cosentino dovrebbe farsi da parte o comunque rinunciare all'immunità parlamentare, come ha promesso. Vediamo se la sua era una parola d'onore o una parola, come direbbe Leonardo Sciascia, da mezzo uomo".

Proprio due giorni fa Cosentino ha detto: "Sto dalla parte di Saviano e di Don Peppe Diana, contro i clan".
"Lo fa solo per la volontà di confondere le acque e soprattutto di evitare un conflitto che potrebbe danneggiarlo. Nicola Cosentino, non ha mai fatto antimafia, mai. Non è mai stato presente in prima linea nelle battaglie contro le organizzazioni criminali. Mi ha sempre colpito che Casal di Principe abbia tre parlamentari: una realtà di 20 mila persone riesce ad esprimere tre parlamentari. Nessuno dei tre ha mai portato avanti una battaglia contro le organizzazioni criminali. Che sia chiaro, se vieni da quella realtà, con un fortissimo clan presente sul territorio, in cui centinaia di persone sono state condannate per associazione mafiosa, è necessario che la politica risponda nell'immediato".

lunedì 9 novembre 2009

Ich Bin Ein Berliner



« Duemila anni fa l'orgoglio più grande era poter dire civis Romanus sum. Oggi, nel mondo libero, l'orgoglio più grande è dire 'Ich bin ein Berliner.' Tutti gli uomini liberi, dovunque essi vivano, sono cittadini di Berlino, e quindi, come uomo libero, sono orgoglioso delle parole 'Ich bin ein Berliner!' »

lunedì 26 ottobre 2009

Risultati


Alcuni numeri che fotografano la situazione della Provincia di Sondrio.


3907 VOTANTI


BERSANI
55,79% (2162 VOTI)


FRANCESCHINI
28,46% (1103 VOTI)


MARINO
15,74% (610 VOTI)

Buon Lavoro al nuovo Segretario!

"Vogliamo un partito che sia un collettivo di protagonisti"

Grazie a tutti per la bellissima giornata di democrazia e grazie a tutti i quasi 4000 votanti della Provincia di Sondrio.
Ora inizia una nuova fase. La fase dell'opposizione vera e della costruzione dell'alternativa di governo.

C'è tanto lavoro da fare. Cominciamo subito!

giovedì 22 ottobre 2009

Primarie Parito Democratico.



I SEGGI IN PROVINCIA DI SONDRIO


VALCHIAVENNA

Seggio CHIAVENNA
per i residenti nei comuni di CHIAVENNA - VILLA DI CHIAVENNA - PIURO - MESE - GORDONA - MENAROLA - PRATA CAMPORTACCIO - SAN GIACOMO FILIPPO - CAMPODOLCINO - MADESIMO presso il Palazzo Pretorio - Piazza San Pietro - primo piano a Chiavenna

Seggio NOVATE
peri residenti nei comuni di NOVATE - VERCEIA - SAMOLACO presso la Sala Biblioteca c/o edificio ex dopolavoro di Novate


MANDAMENTO DI MORBEGNO
Seggio DELEBIO
per i residenti nei comuni di DELEBIO - PIANTEDO - ANDALO - ROGOLO presso l'Ex Biblioteca Piazza Peregalli - Località Badia di Delebio

Seggio TRAONA
per i residenti nei comuni di TRAONA - DUBINO - MANTELLO - CERCINO - CINO - MELLO - CIVO presso la Scuola Elementare - Via Ponte di Ganda di Traona

Seggio MORBEGNO
per i residenti nei comuni di MORBEGNO - DAZIO - ALBAREDO - BEMA - GEROLA - TARTANO presso l'Aula Magna complesso scolastico Ambrosetti - Via Ambrosetti di Morbegno

Seggio COSIO VALTELLINO
Casa House presso la palestra in Via Don Guanella di COSIO VALTELLINO

Seggio TALAMONA

presso la Scuola Elementare Via Gavazzeni di TALAMONA
Seggio ARDENNO
per i residenti nei comuni di VAL MASINO - FORCOLA - BUGLIO IN MONTE presso il Gazebo in Piazza del Municipio di Ardenno


MANDAMENTO DI SONDRIO

Seggio CAIOLO
per i residenti nel comune di CAIOLO - CEDRASCO presso la Sala polifunzionale - 2º piano del Municipio di Caiolo

Seggio FUSINE
per i residenti nei comuni di FUSINE - COLORINA - presso la Biblioteca Comunale - Municipio di Fusine

Seggio CASTIONE
per i residenti nel comune di CASTIONE - BERBENNO DI VALTELLINA - POSTALESIO presso la Scuola Elementare di Castione

Seggio ALBOSAGGIA
presso la Sala Biblioteca in Via Coltra di Albosaggia

Seggio PIATEDA
per i residenti nel comune di PIATEDA - FAEDO presso la Saletta seminterrato - Municipio di Piateda

Seggio SONDRIO
presso il Gazebo-Camper inizio Corso Italia-Piazza Garibaldi. In caso di maltempo presso la sede del PD in Via Parolo 38 di Sondrio

Seggio VALMALENCO

Camper itinerante nei seguenti orari:
dalle ore 8.00 alle ore 9.00 presso il Municipio di SPRIANA
dalle ore 9.30 alle ore 12.30 presso il Parcheggio Distretto Sanitario di CHIESA IN VALMALENCO
dalle ore 13.30 alle ore 16.00 presso il parcheggio ex Albergo Marco e Rosa di LANZADA
dalle ore 16.30 alle ore 18.30 presso il Municipio di CASPOGGIO
dalle ore 19.00 alle ore 20.00 presso il Parcheggio Poste di TORRE SANTA MARIA

Seggio PONTE IN VALTELLINA
per i residenti nei comune di PONTE IN VALTELLINA - TRESIVIO - CASTELLO DELL'ACQUA - CHIURO presso il Teatro Comunale di Ponte in Valtellina

Seggio MONTAGNA IN VALTELLINA

per i residenti nei comuni di MONTAGNA - POGGIRIDENTI presso l'Aula Civica del Municipio di Montagna


MANDAMENTO DI TIRANO MEDIA VALLE

Seggio TEGLIO
presso il Centro Sociale di TRESENDA - Via Consorzio Valgella dalle ore 7 alle ore 12

Seggio APRICA
presso il Centro Congressi - Ufficio Turistico - Corso Roma 150 - APRICA - dalle ore 14 alle ore 20

Seggio BIANZONE
presso la Biblioteca - Via Stelvio di Bianzone

Seggio VILLA DI TIRANO
presso la Sala Consiliare del Municipio - Villa di Tirano

Seggio TIRANO
per i residenti nel comune di TIRANO - SERNIO - LOVERO presso il Centro Commerciale di Tirano

Seggio GROSIO
per i residenti nei comune di GROSIO - GROSOTTO - MAZZO DI VALTELLINA - VERVIO - TOVO S. AGATA presso piazza del Municipio di Grosio


MANDAMENTO ALTA VALLE

Seggio SONDALO
presso la Sala Riunioni del Palazzetto Polifunzionale - SONDALO

Seggio VALDIDENTRO
presso Pro Loco - Piazza Municipio loc. ISOLACCIA

Seggio BORMIO
per i residenti nei comune di BORMIO - VALDISOTTO - VALFURVA - Via V Alpini presso la Palestra delle Scuole Elementari - Bormio

Seggio LIVIGNO
presso la Scuola Elementare in Via Saroch, 123 - LIVIGNO

lunedì 19 ottobre 2009

SPOT CARTA SCONTO


8 SETTEMBRE 2009

ASSESSORE CORRADINI:
"TORNA LA CARTA SCONTO PER GLI UNIVERSITARI"


41 GIORNI PASSATI E ANCORA NULLA..

NOI ASPETTIAMO!

sabato 29 agosto 2009

CARO SILVIO, DENUNCIACI TUTTI!


1 Quando e come Berlusconi ha conosciuto il padre di Noemi Letizia, Elio?

2. Nel corso di questa amicizia, che il premier dice "lunga", quante volte si sono incontrati e dove e in quale occasioni?

3. Ogni amicizia ha una sua ragione, che matura soprattutto nel tempo e in questo caso - come ammette anche Berlusconi - il tempo non è mancato. Come il capo del governo descriverebbe le ragioni della sua amicizia con Benedetto Letizia?

4. Naturalmente il presidente del Consiglio discute le candidature del suo partito con chi vuole e quando vuole. Ma è stato lo stesso Berlusconi a dire che non si è occupato direttamente della selezione dei candidati, perché farlo allora con Letizia, peraltro non iscritto né militante né dirigente del suo partito né cittadino particolarmente influente nella società meridionale?

5. Quando Berlusconi ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia?

6. Quante volte Berlusconi ha avuto modo di incontrare Noemi e dove?

7. Berlusconi si occupa dell'istruzione, della vita e del futuro di Noemi. Sostiene finanziariamente la sua famiglia?

8. E' vero, come sostiene Noemi, che Berlusconi ha promesso o le ha lasciato credere di poter favorire la sua carriera nello spettacolo o, in alternativa, l'accesso alla scena politica e questo "uso strumentale del corpo femminile", per il premier, non "impoverisce la qualità democratica di un paese" come gli rimproverano personalità e istituzioni culturali vicine al suo partito?

9. Veronica Lario ha detto che il marito "frequenta minorenni". Al di là di Noemi, ci sono altre minorenni che il premier incontra o "alleva", per usare senza ironia un'espressione della ragazza di Napoli?

10. Veronica Lario ha detto: "Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. E' stato tutto inutile". Geriatri (come il professor Gianfranco Salvioli, dell'Università di Modena) ritengono che i comportamenti ossessivi nei confronti del sesso, censurati da Veronica Lario, potrebbero essere l'esito di "una degenerazione psicopatologica di tratti narcisistici della personalità". Quali sono le condizioni di salute del presidente del Consiglio?


sabato 8 agosto 2009

Lega vs PDL

Ecco la gradevole situazione tutta interna alla maggioranza (Lega - Popolo della Liberatà) in consiglio Provinciale.

venerdì 7 agosto 2009

La guerra delle Lettere..

Sertori vs Bordoni

Bordoni vs Sertori

ExBadanteProvera vs Assistiti

Crosio vs PDL

De Stefani vs Bordoni vs PDL


AVANTI C'E' POSTO!

Casa dello Studente, è stata ripristinata la legalità!


Il movimento dei Giovani Democratici accoglie con favore il pronunciamento del Tribunale di Milano che ha bocciato in maniera chiara il bando per l'assegnazione di alloggi per studenti universitari nella struttura Provinciale di Milano. E' stata ripristinata la legalità, stabilendo una volta per tutte che non ci sono studenti universitari di Serie A e di Serie B. Per accorgersi del carattere discriminatorio di questa “norma anti-stranieri” sarebbe bastato rileggersi il DPR del 31 agosto 99 (che riportiamo qui sotto) che regola nettamente la questione stranieri-università italiane.


"Gli studenti stranieri accedono, a parità di trattamento con gli studenti italiani, ai servizi e agli interventi per il diritto allo studio di cui alla legge 2 dicembre 1991, n. 390, compresi gli interventi non destinati alla generalità degli studenti, quali le borse di studio, i prestiti d'onore ed i servizi abitativi, in conformità con le disposizioni previste dal vigente decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanato ai sensi dell'art. 4 della stessa legge n. 390 del 1991" ("Decreto del Presidente della Repubblica 31 Agosto 1999, n. 394")


Visto che ci ha chiamati in causa, invitiamo, inoltre, l'associazione CCVa a una maggiore attenzione in quanto il loro comunicato stampa contiene numerose inesattezze prima fra tutte la presunta assenza di persone straniere che avessero presentato domanda. Il caso è scoppiato proprio perché un giovane egiziano si era visto negare la possibilità di alloggio. Sorprende che l'assessore ai Trasporti e alla Cultura, nonchè deus ex machina della suddetta associazione, non sia pienamente informato sui fatti. Tralasciamo poi i vari proclami pseudo-xenofobi sui respingimenti e la confusione sui gradi di discriminazione.


Chiediamo alla Provincia di mettere in atto provvedimenti seri e concreti a favore dei Giovani Valtellinesi e Valchiavennaschi. La questione carta sconto treno dov'è finita? Per quanto ancora i giovani universitari della Provincia di Sondrio dovranno essere trattati come turisti dell'istruzione? Noi aspettiamo e invitiamo l'ente qualora prospettasse nuove misure a consultare le associazioni giovanili al fine di evitare costosi e inutili pastrocchi come la carta sconto annuale (prima sbandierata e poi cancellata visti i risultati fallimentari).


Giovani Democratici della Provincia di Sondrio.

giovedì 6 agosto 2009

domenica 2 agosto 2009

PROVERA E L'IPOCRISIA


"Massimo (Sertori) però ha richiesto nuovamente la mia collaborazione, aveva accettato di candidarsi presidente a patto che gli stessi vicino"
("Fiorello Provera - Il Giorno - 2/08/2009")
BADANTE PART-TIME PER PRESIDENTE PART-TIME

"Ho quindi detto di sì, ma bisognava trovare un altro modo per darmi un incarico ufficiale nello staff del presidente perchè come avrei potuto andare a Roma, piuttosto che Bruxelles a parlare della Valtellina con che ruolo, quello di europarlamentare? Serviva un incarico istituzionale burocratizzato"
("Fiorello Provera - Il Giorno - 2/08/2009")
EUROPARLAMENTARE? CONTRORDINE! NON PUO' PARLARE DI VALTELLINA!
SERVE UN ALTRO INCARICO!

"Purtroppo essendo io laureato, secondo la burocrazia, il mio profilo poteva essere inquadrato nel ruolo dirigenziale, stipendio minimo 14.500 euro. Ripeto questa l’unica possibilità, peraltro prevista dalla legge, per entrare nello staff del presidente"
("Fiorello Provera - Il Giorno - 2/08/2009")
PROPONIAMO A SERTORI E A PROVERA IL PIANO TARIFFARIO TELEFONICO YOU&ME
(CHIAMI GRATIS AL TUO NUMERO PREFERITO E COSTA MOLTO MENO DI 14500 EURO)

"Vorrei poi sottolineare che se fossi diventato, come poteva essere in un primo tempo, vice presidente della Provincia o assessore, avrei percepito di più"
("Fiorello Provera - Il Giorno - 2/08/2009")
E SINDACO DI CEPPALONI, NO?

"Che poi sia il Partito Democratico a dare lezioni è ridicolo soprattutto se a darle è quell’ipocrita del segretario provinciale Angelo Costanzo che è nel cda dell’Aler"
("Fiorello Provera - Il Giorno - 2/08/2009")
DE GIANNI= ALER, BORSA ELETTRICA,SECAM

"Altro ipocrita è Giacomo Ciapponi che chiede di utilizzare i giovani e allora dica a Costanzo di dimettersi e mettere alla guida della segreteria un giovane di bottega"
("Fiorello Provera - Il Giorno - 2/08/2009")
CHIEDIAMO ALL'EUROPARLAMENTARE PROVERA DI INTERCEDERE PRESSO BOSSI E PRESTARCI IL GIOVANE DI BOTTEGA, NONCHE' TROTA, RENZO..

sabato 1 agosto 2009

LEGA LADRONA!

L’Europarlamentare Provera assunto come dirigente dall’Amministrazione Provinciale.
Sertori sotto tutela del “badante”.

Il Presidente Sertori compie un atto inaudito che non ha precedenti istituzionali in provincia di Sondrio assumendo nel suo staff, come dirigente dell’Amministrazione Provinciale, l’Europarlamentare Fiorello Provera. L’incarico del “Dirigente” Provera sarà quello di: “coordinatore e referente dei rapporti istituzionali per la presidenza“. L’ex Presidente si fa assumere per fare da “badante” al nuovo Presidente. Profeta è stato l’autore dello slogan “Vassallo e Feudatario” che era comparso sui manifesti della campagna elettorale delle elezioni provinciali di Sertori. Un Europarlamentare, ex Presidente che si fa assumere da una Pubblica Amministrazione per coordinare i rapporti istituzionali è una cosa mai vista! Un Europarlamentare che è già pagato, nelle funzioni del suo mandato, per esercitare un ruolo di rappresentanza istituzionale che gli elettori gli hanno attribuito. Un atto che delegittima e sminuisce Sertori, ma soprattutto l’istituzione che presiede. Un Presidente che viene posto sotto tutela politico-istituzionale. Un Presidente che delega il ruolo principale che dovrebbe rivestire, quello dei rapporti istituzionali, è un segnale di forte debolezza. È compito del Presidente Sertori, eletto direttamente dai cittadini, rappresentare istituzionalmente la provincia! Se serviva un vero Dirigente perché assumere un noto politico e non rivolgersi al mercato del lavoro dove sono molti i laureati che potrebbero rivestire quel ruolo? Il “Dirigente” Provera farà il Dirigente di una Pubblica Amministrazione oppure farà da supplenza politica alle debolezze di Sertori e agli equilibri interni della Giunta Leghista? Un Presidente che dopo il pasticcio della giunta, con l’esclusione del PDL, con questo atto istituzionale appare sempre più indebolito politicamente e sotto sorveglianza speciale di un “Dirigente” Europarlamentare. L’assunzione come Dirigente al 25% garantirà a Provera un compenso di € 14.500,00, tredicesima compresa, e la possibilità d’utilizzare l’autista e altri benefit dell’amministrazione provinciale. Un atto degno di nota da inserire nel libro “La CASTA” e “LA DERIVA” di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo. I cittadini Valtellinesi e Valchiavennaschi devono sapere che questo è il metodo con cui Sertori sta esercitando il ruolo di Presidente dell’Amministrazione Provinciale e Provera quello di Eurodeputato. Il Partito Democratico auspica una ferma presa di distanza anche dalle altre forze politiche ed in particolare dal PDL sino ad oggi umiliato dalle scelte leghiste. Il Partito Democratico chiede al Presidente Sertori di ritirare immediatamente questo provvedimento che getta un ombra sulla gestione amministrativa e politica dell’Amministrazione Provinciale.

martedì 28 luglio 2009

domenica 26 luglio 2009

Figlio del giudice costituzionale a capo dell'Aviazione Civile


La storia è questa: un avvocato di 44 anni è promosso alla guida di un importante ente pubblico mentre il padre, giudice, è impeganto in una decisione assai delicata che riguarda il ministro che ha proposto e ottenuto la nomina del figlio. Probabilmente si tratta solo di una coincidenza, uno di quegli incroci temporali che neppure il diavolo riuscirebbe a mettere in piedi. Probabilmente. E al bando i maligni, chi ci vuole vedere altro, piani e strategie. Magari scambi di favori, ohibò. E però la storia va raccontata tutta. Per filo e per segno. Il 4 di giugno l’avvocato Alessio Quaranta, 44 anni, sposato, due figli, professionista stimato, un curriculum segnato dai ruoli dirigenziali all’interno dell’Enac, diventa n°1 dell’Ente nazionale di aviazione civile, l’organismo che decide tutto in materia di voli, aeroporti e licenze e sicurezza. Insomma, un Signor incarico. La nomina di Quaranta viene fatta dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro competente, Altero Matteoli ( Trasporti). Un paio di settimane dopo, anche se i giornali ne parlano solo il 9 luglio, succede che un altro Quaranta, Alfonso padre di Alessio e giudice della Corte Costituzionale, partecipa al voto che in qualche modo “assolve” proprio il ministro Matteoli dall’accusa di favoreggiamento. Qui serve una parentesi. Perchè c’è una storia nella storia. Nel 2004 il ministro Matteoli è accusato di favoreggiamento dalla procura di Livorno per aver avvisato il prefetto di un’indagine a suo carico per presunti abusi edilizi relativi alla costruzione di un residence all’isola d’Elba. All’epoca Matteoli è ministro dell’Ambiente e in quanto tale chiede alla Giunta per la autorizzazioni a procedere di deliberare che «i fatti a lui ascritti siano dichiarati attinenti alle sue funzioni ministeriali». Nel frattempo il tribunale di Livorno, dopo che il Tribunale dei ministri di Firenze si era spogliato del procedimento perchè non si trattava di reato ministeriale, rinvia a giudizio il ministro per favoreggiamento. Matteoli si oppone, investe della questione la Giunta della camera che solleva il conflitto di attribuzione di poteri presso la Corte Costituzionale. La quale, e torniamo a oggi, decide di rinviare tutto alla Giunta della Camera. Ma quella della Consulta non è stata una decisione serena. Anzi. E’ stata presa a maggioranza - è ipotizzabile una conta di 8 sì e sette no - e ha registrato la contrarietà del vicepresidente della Corte Ugo De Siervo che, pur essendo il relatore, non scriverà le motivazioni di una scelta che non condivide. Non si capisce infatti come possa essere una prerogativa ministeriale avvisare una persona di essere sotto inchiesta. E’ un fatto che la decisione della Corte sta facendo molto discutere nel merito. E inquieta sapere che uno di quei giudici che hanno deciso, in un modo o nell’altro, su una sorta di Lodo Matteoli, è il padre di un professionista che lo stesso Matteoli ha appena promosso. Coincidenze. E malignità. Nulla di più. Che però non finiscono qua. Infatti l’ex dg di Enac, Silvano Manera, ex comandante di Alitalia, è candidato a diventare consulente dello stesso ministro Matteoli. Insomma, tutti contenti e nessuno a piedi.Il caso Matteoli slitta a settembre. Sarà la Camera a decidere se il reato è ministeriale o meno. Resta aperto il caso Consulta: dopo la cena a casa del giudice Mazzella con il premier, il sottosegretario e il ministro della Giustizia, arriva ora il caso Matteoli-Quaranta. E a ottobre, sempre la Consulta, dovrà decidere sulla costituzionalità del Lodo Alfano. In pratica se processare il premier oppure no.


giovedì 23 luglio 2009

Sulle tracce dell'Uranio..

OBAMA E LA RIFORMA SANITARIA


WASHINGTON - Il presidente Barack Obama ha
lanciato la sfida forse finora più ambiziosa della sua presidenza: la grande riforma del sistema sanitario americano "arriverà entro il 2009".

In una conferenza stampa in prima serata, la quarta nei suoi sei mesi di presidenza, l'inquilino della Casa Bianca ha detto agli americani che "la riforma della sanità è essenziale per il salvataggio della economia: senza questa riforma si rischia di sbancare il bilancio federale" a causa degli aumenti vertiginosi dei costi degli aiuti sanitari agli anziani (Medicare) e ai poveri (Medicaid). "Il prezzo del non far nulla è troppo alto", ha affermato.

La riforma, una delle grandi promesse elettorali di Obama, sta incontrando difficoltà al Congresso: i repubblicani e i democratici conservatori temono che il costo della estensione a tutti gli americani della copertura sanitaria possa pesare troppo profondamente sul deficit federale.

Secondo Obama è possibile evitare questo problema usando meglio i fondi già disponibili (coprendo due terzi delle spese) e tassando i più ricchi (il terzo mancante dei costi). Il presidente Usa ha ribadito che la riforma non dovrà essere pagata dalla classe media, un'altra sua promessa elettorale.

Ai repubblicani che invitano Obama a rallentare i tempi, per studiare meglio le proposte ed evitare una riforma frettolosa, il presidente ha risposto mercoledì che la sua fretta è dettata "dalle lettere che ricevo ogni giorno dalle famiglie che vengono martoriate dai costi della salute e che mi chiedono: puoi aiutarci?".
Obama ha accusato i repubblicani di voler "giocare alla politica" bloccando la riforma nella speranza "di farmi a pezzi". "Una cosa deve essere chiara: il problema non deve essere centrato sulla mia persona - ha affermato con tono duro Obama - Io ho una grande assicurazione sanitaria. Così come ogni membro del Congresso. Il problema urgente è quello degli americani che sono senza copertura sanitaria".

I sondaggi mostrano una caduta di popolarità di Obama, soprattutto sulla sua gestione della difficile battaglia per estendere la protezione sanitaria a 47 milioni di americani che ne sono privi.
Obama ha dato la risposta più secca della serata ad una giornalista che gli ha chiesto un parere sulla vicenda di un professore nero di Harvard arrestato dalla polizia per essere entrato in casa sua: gli agenti hanno agito "in modo stupido", ha detto il presidente, aggiungendo che è "un fatto" che negli Usa afro-americani e ispanici sono arrestati in numero "sproporzionatamente alto" rispetto ai bianchi. (ansa)

martedì 7 luglio 2009

DEMOCRATICI IN FORMAZIONE


Da venerdì 17 luglio a domenica 19 luglio presso il Centro Polifunzionale di Sondalo (via Verdi, 2) si svolgerà il PROGETTO DI FORMAZIONE DEL PD LOMBARDO organizzato in collaborazione con i Giovani Democratici Lombardi con tanti ospiti tra cui:

MASSIMO CACCIARI,
GIOVANNI BIGNAMI,
MARIA BERRINI,
ANNA PUCCIO,
ROBERTO DELLA SETA,
TITO BOERI,
MATTEO COLANINNO,
STEFANO FASSINA,
PIERLUIGI BERSANI,
DARIO FRANCESCHINI.

Il corso è aperto a tutti gli amici, ai giovani del Partito Democratico, agli iscritti, ai dirigenti del partito…

PROGRAMMA COMPLETO: link

altri contatti:

[MAIL] gd_sondrio@libero.it

domenica 28 giugno 2009

Donne Gomorra

Quelle donne a Sud di Gomorra

ESSERE donna in terra criminale è complicatissimo. Regole complesse, riti rigorosi, vincoli inscindibili. Una sintassi inflessibile e spesso eternamente identica regolamenta il comportamento femminile in terra di mafie. È un mantenersi in precario equilibrio tra modernità e tradizione, tra gabbia moralistica e totale spregiudicatezza nell'affrontare questioni di business. Possono dare ordini di morte ma non possono permettersi di avere un amante o di lasciare un uomo. Possono decidere di investire in interi settori di mercato ma non truccarsi quando il loro uomo è in carcere. Durante i processi capita spesso di vedere donne accalcate negli spazi riservati al pubblico, mandano baci o semplici saluti agli imputati dietro le gabbie. Sono le loro mogli, ma spesso sembrano le loro madri. Vestirsi in maniera elegante, curarsi con smalti e trucco mentre tuo marito è rinchiuso, è un modo per dire che lo fai per altri. Tingersi i capelli equivale a una silenziosa confessione di tradimento. La donna esiste solo in relazione all'uomo. Senza, è come un essere inanimato. Un essere a metà. Ecco perché le vedi tutte sfatte e trascurate quando hanno i mariti in cella. È testimonianza di fedeltà. Questo vale per i clan dell'entroterra campano, per certa 'ndrangheta, per alcune famiglie di Cosa Nostra. Quando invece le vedi vestite bene, curate, truccate, allora il loro uomo è vicino, è libero. Comanda. E comandando riflette sulla sua donna il suo potere, lo trasmette attraverso la sua immagine. Eppure le mogli dei boss carcerati, sciatte sino a divenire quasi invisibili, sono spesso quelle che facendone le veci più comandano.

Tutte le storie delle donne in terra criminale si somigliano, sia che abbiano un destino tragico sia che riescano a galleggiare nella normalità. In genere marito e moglie si conoscono da adolescenti e celebrano il loro matrimonio a venti, venticinque anni. Sposare la ragazza conosciuta da piccola è la regola, è condizione fondamentale perché sia vergine. In genere, invece, all'uomo è permesso di poter avere amanti, ma il vincolo dato dalle loro mogli negli ultimi anni è che siano straniere: russe, polacche, rumene, moldave. Tutte donne considerate di secondo livello, incapaci di costruire una famiglia, secondo loro, di educare i figli come si deve. Mentre farsi un'amante italiana o peggio del proprio paese sarebbe destabilizzante, e un comportamento da punire. Attraverso la sessualità passa molta parte della formazione di un uomo e di una donna in terra di mafia. "Mai sotto una femmina" è l'imperativo con cui si viene educati.

Se mentre fai l'amore, decidi di stare sotto, stai scegliendo pure di sottometterti nella vita di tutti i giorni. Farlo per puro piacere ti condannerà, nella loro logica, a sottometterti. "Mai sesso orale". Riceverlo è lecito, praticarlo a una donna è da "cani". "Non devi diventare cane di nessuno". Vecchio codice a cui si attiene ancora molta parte delle nuove generazioni di affiliati. E regole anche più rigide valgono pure al di fuori dell'Italia. La Yardie, la potente mafia giamaicana egemone in molti quartieri londinesi e newyorkesi, oltre che a Kingston, ne è un esempio. Vietato praticare sesso orale e riceverlo, vietato sfiorare l'ano delle donne e avere rapporti anali. Tutto questo è considerato sporco, omosessuale (i gay sono condannati a morte nella cultura mafiosa giamaicana), mentre il sesso dev'essere una pratica forte, maschile e soprattutto ordinata. Senza baci. La lingua serve per bere, un vero uomo non la usa se non a quello scopo.
Gli affiliati delle cosche sono ossessionati non solo dalla loro virilità, ma da come poterla esercitare: farlo secondo la rigida applicazione di quegli imperativi categorici, diviene un rito con cui si riconfermano il loro potere. Valgono, quelle norme chiare e inderogabili, in pressoché tutti i paesi di 'ndrangheta, camorra, mafia e Sacra Corona Unita. E sono, a ben vedere, qualcosa in più del semplice specchio di una cultura maschilista. Nulla come quel codice sessuale dice forse come in terra di criminalità non possa esistere ambito che si sottragga alle logiche ferree di appartenenza, gerarchia, potere, controllo territoriale. Potere sulla vita e sulla morte, di cui la morte subita o data è posta a fondamento. E chi crede di poter esserne libero, si sbaglia. Il controllo della sessualità è fondamentale. Anche corteggiare diventa marcare il territorio. Avvicinarsi a una donna significa rischiare un'invasione territoriale.

Nel 1994 Antonio Magliulo di Casal di Principe tentò di corteggiare una ragazza imparentata con un uomo dei casalesi e promessa in matrimonio a un altro affiliato. Magliulo le faceva molti regali, e intuendo forse che la ragazza non era felicissima di sposare il suo fidanzato, insisteva. Era invaghito di questa ragazza assai più giovane di lui e la corteggiava come dalle sue parti è abituale. Baci Perugina a San Valentino, un collo di pelliccia di volpe a Natale, "postegge" ossia attese fuori dal luogo di lavoro nei giorni normali. Un giorno in piena estate un gruppo di affiliati del clan di Schiavone lo convocò per un chiarimento al lido La Scogliera di Castelvolturno. Non gli diedero neanche il tempo di parlare. Maurizio Lavoro, Giuseppe Cecoro e Guido Emilio gli tirarono una botta in testa con una mazzola chiodata, lo legarono e iniziarono a ficcargli la sabbia in bocca e nel naso. Più inghiottiva per respirare più loro lo ingozzavano. Rimase strozzato da una pasta di sabbia e saliva che gli si è cementificata in gola. Fu condannato a morte perché corteggiava una donna più giovane, col sangue di un importante affiliato, già promessa in moglie.

Corteggiare, chiedere anche solo un appuntamento, passare una notte insieme è impegno, rischio, responsabilità. Valentino Galati aveva diciannove anni quando è sparito il 26 dicembre 2006 a Filadelfia, che non è la città fondata dai quaccheri americani, ma un paese in provincia di Vibo Valentia, fondato da massoni. Valentino era un ragazzo vicino alla ndrina egemone. Aveva sangue ndranghetista e quindi divenne ndranghetista, lavorava per il boss Rocco Anello. Quando questi finisce in galera per aver organizzato un sistema di estorsioni capillare (per una piccola tratta ferroviaria ogni impresa che vi partecipava doveva pagargli 50 mila euro a chilometro), sua moglie Angela ha sempre più bisogno di una mano da parte della ndrina per andare avanti. Spesa, pulizia della casa, accompagnare i bambini a scuola. A Valentino capita di essere uno dei prescelti. Così lentamente, quasi naturalmente, nasce una relazione con Angela Bartucca. Punirlo è indispensabile e quando non lo si vede più girare per il paese, nessuno si stupisce.

Condannato a morte perché è stato con la moglie del boss. Solo sua madre Anna non vuole crederci. Suo figlio amante della moglie di un boss? Per lei è impossibile: è divenuto da poco maggiorenne, è troppo piccolo. Ammette che Angela veniva anche in casa a prendere il caffè, e da quando suo figlio è sparito, non si è fatta più vedere. Ma per la madre di Valentino questo non dimostra nulla. "Mio figlio non c'entra niente con questa storia". Insiste a credere vi siano altri motivi, ma per la magistratura antimafia non è così. Per lungo tempo Anna ha dormito sul divano perché lì c'era il telefono ed ha aspettato una chiamata di suo figlio, terrorizzata che in camera da letto potesse non sentire il suono "dell'apparecchio", come a sud lo chiamano. Così, alla fine, la madre di Valentino si chiude nel silenzio di un dolore che rispetta il silenzio dell'omertà, continuando a negare contro ogni evidenza.

La stessa sorte era già capitata a Santo Panzarella di Lamezia Terme, ammazzato nel luglio del 2002. Santo si era innamorato di Angela Bartucca quattro anni prima. Sempre lei. Gli hanno sparato contro un caricatore, convinti di averlo ucciso lo hanno messo nel portabagagli. Ma Santo Panzarella non era morto. Scalciava nel portabagagli. Così gli hanno spezzato gli arti inferiori per non farlo continuare a intralciare con i calci il suo ultimo viaggio; infine gli hanno sparato in testa. Di lui è stata ritrovata solo una clavicola, che ha però permesso di far partire le indagini. Anche lui condannato a morte per aver sfiorato la donna sbagliata. Valentino quindi forse sapeva di rischiare la pelle, ma ha continuato lo stesso ad avere una relazione con quella donna proibita.

Ci si immagina Angela Bartucca come una sorta di donna fatale, una mantide come i giornali l'hanno spesso chiamata, capace con la propria seduzione di far superare persino la paura della morte. Una donna che amava e amando condannava a morte. Ma in realtà a vederla non sembra essere così come vuole la leggenda. Dalle foto si vede il viso di una ragazzina, carina, la cui colpa principale era la voglia di vivere. Un marito in carcere per le donne di mafia significa astinenza totale. Di affetti e di passione. Solo i boss maturi, se sono sposati con donne più giovani e sono condannati a pene pesantissime, permettono che le mogli possano avere qualche marito sostitutivo. Quasi sempre si preferisce il prete del paese quando disponibile o un fratello, un cugino, un parente comunque. Mai un affiliato non del sangue del boss, che godendo del rapporto con la donna potrebbe assumerne in qualche modo di riflesso il carisma e sostituirlo.

Molte donne vestono di nero, anche quelle giovani, e quasi perennemente. Lutto per un marito ucciso. Lutto per un figlio. Lutto perché è stato ucciso un fratello, un nipote, un vicino di casa. Lutto perché è stato ammazzato il marito di una collega di lavoro, lutto perché è stato assassinato il figlio di un lontano parente. E così c'è sempre un motivo per tenere il vestito nero. E sotto il vestito nero si porta sempre un panno rosso. Le anziane signore indossavano una maglietta rossa, per ricordare il sangue da vendicare, le giovani donne indossano un intimo rosso. Un ricordo perenne del sangue che il dolore non fa dimenticare, anzi il nero accende ancora più il colore terribilmente intimo della vendetta.

Rimanere vedove in terra criminale significa perdere quasi totalmente l'identità di donna e ricoprire soltanto quella di madre. Se resti vedova puoi risposarti solo con il consenso dei figli maschi. Solo se ti risposi con un uomo dello stesso grado del padre (o superiore) all'interno delle gerarchie mafiose. Ma soprattutto solo dopo sette anni di astinenza sessuale e osservazione rigida del lutto. Perché gli anni della vedovanza dovevano corrispondere al tempo che secondo le credenze contadine un'anima ci metteva per raggiungere l'aldilà. Così si aspettava che l'anima arrivasse nell'altro mondo, perché se ancora stava in questo avrebbe potuto vedere la moglie "tradire" con un altro. Antonio Bardellino, boss carismatico di San Cipriano d'Aversa, tendeva a liberare le vedove da queste regole medievali e da questo perenne dolore imposto. In paese molti ricordano che fino a quando comandò, don Antonio diceva: "Si mettono sette anni per raggiungere il paradiso, noi andiamo da un'altra parte. E quella parte si raggiunge presto, int' a nà nuttata".

Ma quando fu fatto fuori Bardellino arrivò l'egemonia degli Schiavone, e tornarono le vecchie regole sessuali. Nell'agosto del 1993 Paola Stroffolino fu scoperta con un amante. Lei moglie di un boss molto importante, Alberto Beneduce, tra i primi ad importare cocaina e eroina direttamente sulle coste del Casertano. Dopo che Beneduce fu ucciso, lei non rispettò i sette anni di vedovanza e intraprese una relazione con Luigi Griffo. Il clan decise che un atteggiamento del genere era irriguardoso nei confronti del vecchio boss. E così per eseguire la punizione scelsero un suo caro amico, Dario De Simone. Invitò la coppia in una masseria di Villa Literno con la scusa di volergli far assaggiare le prime mozzarelle dell'estate. Un solo colpo alla testa per l'uomo e uno per la donna. Non di più per due infami che avevano insultato la memoria e l'onore del morto. Poi, aiutato da Vincenzo Zagaria e Sebastiano Panaro, l'uomo che aveva mostrato la sua lealtà uccidendo scaraventò i corpi in fondo ad un pozzo molto profondo a Giugliano.

Sandokan, cioè Francesco Schiavone, e suo fratello furono accusati come mandanti. La vedova di un boss è intoccabile, ma se si sporca con un altro uomo, perde lo status di inviolabilità. I pentiti che cercavano di superare l'incredulità dei giudici, diedero una risposta che è anche una sintesi eccezionale: "Dottò, ma scopare qui è peggio che uccidere. Meglio se uccidi la moglie di un capo. Forse puoi essere perdonato, ma se ci scopi sei morto sicuro". Amare, decidere di fare l'amore, baciare, regalare qualcosa, fare un sorriso, sfiorare una mano, provare a sedurre una donna, esserne sedotto può essere un gesto fatale. Il più pericoloso. L'ultimo. Dove tutto è legge terribile, i sentimenti e le passioni che non conoscono regole condannano a morte.

ROBERTO SAVIANO

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sabato 27 giugno 2009

La manovrina delle illusioni

La manovrina delle illusioni

di TITO BOERI


In tutto il mondo la parola d'ordine di chi ha in mano le leve della politica economica è oggi definire una "exit strategy", una strategia di uscita dalla crisi. Si tratta di pensare a misure che valgano non solo per portarci fuori dalla recessione.

Ma anche e soprattutto per il dopo, quando finalmente saremo fuori dalla depressione più nera del Dopoguerra. Per il nostro governo, invece, la parola d'ordine è sempre stata e continua ed essere un'altra: "guadagnare tempo" e "negare sempre e comunque l'evidenza" della crisi. È esattamente con questo spirito che è stata varata la manovrina d'estate, un pacchetto di interventi altamente eterogenei, accomunati solo dalla loro natura transitoria e piccola entità. Insomma, le solite bandierine da esibire nei convegni. Anche le misure potenzialmente più utili - come la detassazione degli utili reinvestiti - sono rese del tutto inefficaci dai limiti temporali (giugno 2010) e dai tetti loro imposti. Per indurre le imprese a investire non si può aggiungere incertezza a incertezza, unendo ai rischi della crisi quelli di non vedersi riconosciuti gli aiuti promessi dallo Stato.

Erano molto attesi i provvedimenti sul mercato del lavoro alla luce della forte crescita della disoccupazione a inizio 2009. Il provvedimento più importante consiste nella proroga della proroga, la possibilità concessa ai lavoratori in Cassa Integrazione di allungare ulteriormente la durata dei trattamenti loro riservati e addirittura rimpinguarli fino al 100 per 100 cento del salario precedente. Questo avverrà frequentando corsi di formazione forniti dalla stessa impresa presso cui operavano. La misura non può certo migliorare le opportunità di impiego di quei lavoratori che sono occupati in quelle tante imprese che non hanno un futuro oltre la crisi. Al contrario, si tratta di un tampone che serve solo ad illudere il lavoratore. Come ampiamente documentato, chi è in Cassa Integrazione dedica molto meno tempo (per la precisione un terzo del tempo) di chi è disoccupato nella ricerca di un impiego alternativo. Rischierà poi di dover cercare un lavoro in fretta dopo aver perso da troppo tempo contatto col lavoro vero, quando tutto è più difficile.

Ma questa misura, assieme al premio ventilato per le imprese che non metteranno più lavoratori in esubero, è soprattutto uno schiaffo ai lavoratori che hanno sin qui già perso il lavoro. Ci riferiamo, ai quei 400 mila precari, quasi tutti giovani, che non si sono visti rinnovare il contratto dall'inizio della crisi, secondo i dati sin qui disponibili (che si fermano a tre mesi fa). Di questi, nella migliore delle ipotesi, solo uno su tre riceve un sussidio di disoccupazione ordinario per pochi mesi, a fronte di una durata della disoccupazione che nel cinquanta per cento dei casi è superiore ai 12 mesi. Ovviamente la proroga della Cassa Integrazione non li interessa. Al contrario, il provvedimento servirà a rendere ancora più difficile per loro trovare un impiego alternativo perché le imprese in difficoltà, incentivate a tenere in busta paga i lavoratori in esubero, reagiranno bloccando le assunzioni.

Per questo governo quel 25 per cento di disoccupazione fra chi ha meno di 35 anni in Italia semplicemente non esiste. Lo ha detto chiaramente in queste settimane il ministro Sacconi, che ha invitato i giovani a fare gli imbianchini anziché perdere tempo nella ricerca di lavori in cui possano meglio utilizzare il proprio capitale umano a beneficio di tutti. Lo ha poi ribadito, qualche giorno dopo, il ministro Tremonti, che ha sostenuto che per essere contabilizzati come disoccupati dall'Istat basta rispondere svogliatamente ad una telefonata fatta a 1000 persone. Niente di più falso. Si tratta di 280.000 interviste, non poche delle quali svolte di persona, a casa dell'intervistato, e la condizione di disoccupato viene accertata sulla base di una serie di domande che definiscono oggettivamente lo stato di disoccupazione, sulla base di criteri molto restrittivi: ad esempio, basta lavorare anche solo un'ora nell'ultima settimana per non essere più contato tra i disoccupati. Che vivono una condizione di disagio effettivo, non di svogliatezza o pigrizia: i disoccupati rilevati dalle statistiche sulle forze di lavoro sono, ad esempio, due volte più vittime di crisi depressive e stressati di chi un lavoro ce l'ha. Del resto chi oggi svilisce le statistiche dell'Istat qualche anno fa, quando la disoccupazione calava, parlava di "cifre inequivocabili che confermano la bontà e l'efficacia delle azioni intraprese dal governo".

E non può che avere il sapore del commissariamento dell'Istat la scelta, in questo clima, di creare una banca dati integrata sul mercato del lavoro, gestita dai ministeri del Tesoro e del Lavoro con gli istituti "vigilati o controllati dai ministeri".

In ogni caso da ieri l'informazione economica in Italia è ancora meno libera. Non solo per le ennesime gravissime minacce del presidente del Consiglio, di cui si dà conto in altre parti del giornale. Il fatto è che il governo ha fatto un regalo alla Fieg, Federazione Italiana Editori di Giornali, ripristinando l'obbligo per le società quotate di fare pubblicità a pagamento sui giornali non solo di eventi societari, ma anche di informazioni sensibili. Lo ha fatto contravvenendo a una delibera della Consob che aveva ritenuto sufficiente la semplice comunicazione, a titolo gratuito per le società, su Internet. E ha respinto le dimissioni di Lamberto Cardia, l'eterno presidente della Consob, che era stato messo in minoranza all'interno della commissione proprio per aver cercato di andare incontro alle richieste della Fieg. L'interrogativo che ogni democratico dovrebbe porsi è: che cosa potrebbe pretendere il governo in cambio di questa concessione fatta agli editori, soprattutto in un momento in cui mass media e carta stampata versano in grave crisi?

Per fare buona politica non c'è bisogno di grandi uomini, ma basta che ci siano persone oneste, che sappiano fare modestamente il loro mestiere. Sono necessarie: la buona fede, la serietà e l'impegno morale. In politica, la sincerità e la coerenza, che a prima vista possono sembrare ingenuità, finiscono alla lunga con l'essere un buon affare.


Piero Calamandrei