lunedì 19 gennaio 2009

I have a dream...



I have a dream..
Che un giorno israeliani e palestinesi siano tra loro fratelli senza se e senza ma...
Che Obama sappia veramente dare una scossa ad un mondo che affronta una delle più grandi crisi dal dopo-guerra, causata da un'uso indiscriminato dei capitali e dall'assenza di politiche sociali adeguate negli stati...
Che in Itala i giovani si convincano e iniziano a credere e operare, insieme, per essere i partigiani di una nuova resistenza...La resistenza dei valori, la resistenza per il cambiament ad un sistema politico troppo chiuso in se stesso e autoreferenziale...
Che in Valtellina, un giorno, la superficialità di certa gente possa essere facilmente superata con campagne di informazione, di sensibilizzazione e con campagne di carattere anti-razziale!
Che la si smetta di dire "prima de tuch i nòos" perchè non siamo più nei feudi o nelle contee, ma siamo in una dimensione globale e solidale!Siamo i cittadini attivi di un'Europa, che è la più grande utopia dell'800!


Ciao Giuseppe

sabato 17 gennaio 2009

I Giovani Democratici intervengono sulla Casa dello Studente

Leggiamo in questi giorni sui quotidiani locali che uno studente universitario residente in Provincia di Sondrio non ha potuto usufruire degli appartamenti forniti dall'amministrazione provinciale nella città di Milano perché sprovvisto della cittadinanza italiana. Come movimento "Giovani Democratici della Provincia di Sondrio" desideriamo esprimere la nostra piena solidarietà ed il nostro appoggio alle associazioni "Avvocati per niente" e "Naga", che hanno contestato il carattere discriminatorio del requisito, chiedendo che anche gli studenti residenti in Provincia di Sondrio da più di 5 anni (come previsto dal bando di assegnamento degli alloggi) ma privi di cittadinanza italiana possano accedere agli appartamenti destinati a chi è più economicamente disagiato. Abbiamo salutato con favore la risposta data dall'assessore Carabini alle associazioni, in cui si assicurava che dal prossimo anno il requisito in questione sarebbe stato eliminato e che la modifica non è stata apportata già da quest'anno soltanto perché non è possibile modificare un bando già pubblicato.
A spegnere il nostro entusiasmo è però giunta una dichiarazione di ben altro carattere del Presidente della Provincia, che ci ha lasciati semplicemente allibiti. Nella propria comunicazione alla stampa, il Presidente ha dichiarato (citiamo testualmente) che trova "provocatorio mettere in discussione il diritto che viene dall'essere cittadini italiani rispetto a chi non lo è"; a parte l'evidente confusione tra "diritto" (che spetta a tutti) e "privilegio" (che appartiene solo ad alcuni), riteniamo che sia assolutamente inaccettabile dividere gli studenti in "serie A", dotati di cittadinanza e che quindi hanno accesso alle agevolazioni provinciali, e "serie B", che pur affrontando gli oneri dello studio nelle università milanesi (a cui si aggiungono i costi degli spostamenti tra provincia di Sondrio e capoluogo lombardo) non possono ambire ad essere aiutati dalla propria provincia perché privi di cittadinanza italiana.
Il Presidente della Provincia proseguiva poi, sempre con gli stessi toni, aggiungendo dichiarazioni inequivocabili: "trovo illegittimo ed aberrante accusare di discriminazione una scelta amministrativa rivolta a favorire i giovani della mia provincia che prima di tutti hanno il diritto di essere aiutati dai propri amministratori". La cosa ci lascia senza parole: chi abita in Provincia di Sondrio da anni, studia e compie sacrifici non è degno di essere considerato un "giovane della sua provincia" se non è italiano al 100%? Al di là della palese violazione della legge Bossi-Fini (che qualifica come discriminazione l'escludere cittadini stranieri dall'acceso all'alloggio ed all'istruzione), è lo spirito che sostiene la norma della Provincia ad apparirci moralmente ingiustificabile, e che ha destato la nostra più viva indignazione.
La dichiarazione del Presidente Provera si concludeva con la promessa che avrebbe "difeso il valore della cittadinanza in ogni sede"; peccato che, a giudicare dalle sue dichiarazioni, la cittadinanza per lui sia una sorta di titolo nobiliare, capace di garantire a chi ne è in possesso privilegi e vantaggi su chi ha avuto la sfortuna di non essere nato "sangue blu". Non è esattamente lo spirito con cui la Costituzione definisce i diritti dei cittadini; senza contare che è stato proprio un organo della Presidenza del Consiglio dei ministri, l'Ufficio nazionale anti-discriminazione razziale (UNAR) a denunciare l'illegittimità della situazione.
In conclusione, ci auguriamo che il Presidente della nostra Provincia si faccia un esame di coscienza, e si unisca alle dichiarazioni del suo assessore Carabini, che -lo ricordiamo ancora- ha invece dichiarato che il requisito della cittadinanza italiana sarà eliminato già dal prossimo bando, come la legge italiana (ed il semplice buonsenso) richiede.
Giovani Democratici

martedì 13 gennaio 2009

Alimagna

La questione Alitalia?

Il vettore era una potenziale spider con 100 rimorchi di rifiuti ingombranti.

I rifiuti ingombranti ce li siamo presi noi cittadini. E la spider? ......Air France.


Come Volevasi Dimostrare.


Davide!

martedì 6 gennaio 2009

Questione Malpensa...

Ecco l'articolo che ho scritto per Repubblica pubblicato oggi. La vicenda di Malpensa e della nuova Alitalia, con le sue implicazioni per Milano e la Lombardia, merita di essere giudicata con attenzione soprattutto dai cittadini. Rappresenta probabilmente l’emblema delle debolezze di questo paese, ma questa volta a partire proprio dal “grande” nord. Nemmeno un anno fa, verso la prima ipotesi di accordo Alitalia-AirFrance, si è giocata contro il governo di centrosinistra una parte importante della campagna elettorale che portò alla vittoria di Silvio Berlusconi. Per settimane dai Palazzi più importanti di Milano e dalle Istituzioni lombarde, decine di autorevoli esponenti del centrodestra lanciarono i loro strali contro qualsiasi accordo con la compagnia d’oltralpe. La Lega Nord, fiutando il vento elettorale, pensò bene di organizzare anche un presidio direttamente in aeroporto, con tanto di slogan contro “AliRoma”. Si mosse una parte della politica. Ma si mossero anche settori dell’economia, dell’industria, della finanza locale e qualificati opinionisti. Non è passato nemmeno un anno da tutto questo e oggi ci troviamo ad assistere ad una scena che molti, non ha torto, definirebbero tragicomica se non avesse pesanti ripercussioni per centinaia di lavoratori e famiglie. La nuova Alitalia sta per siglare l’accordo proprio con AirFrance a condizioni decisamente peggiori, sul piano dei costi e sulle strategie di sviluppo per Milano, di quelle della prima ipotesi. Per difendere il totem dell’italianità sono stati usati, in un momento di grave crisi, ben 4 miliardi di euro presi dalle tasche dei cittadini e qualsiasi logica concorrenziale è stata sospesa. La nuova compagnia ridurrà ulteriormente il proprio impegno su Malpensa; basta rilevare che ad oggi prevede tre soli voli intercontinentali. Tutto questo accade senza che chi si unì al coro dello scandalo un anno fa, a partire da tanti imprenditori e uomini della finanza, batta ciglio. Le recenti dichiarazione del Sindaco Moratti oggettivamente non bastano mentre merita sicuramente una citazione l’On. Roberto Castelli che continua a parlare della vicenda come se fosse appena sbarcato da Marte, dimenticando di essere, proprio lui, l’unico Sottosegretario lombardo alle Infrastrutture. Questo è quello che abbiamo visto nelle giornate scorse e immaginiamo possa bastare ai cittadini per farsi una opinione sui comportamenti dei diversi attori coinvolti. Ma ora cosa si può fare per il futuro di Malpensa? Noi vogliamo tenere fede al ragionamento che abbiamo sempre fatto, ieri con il centrosinistra al governo ed oggi con il centrodestra: bisogna separare il destino di Malpensa da quello della compagnia della Magliana. Non basta sperare in Lufthansa. Bisogna agire subito per garantire alla compagnia tedesca, così come ad altri vettori internazionali, di potersi misurare ad armi pari con lo sviluppo del nostro scalo più importante. E per farlo diventa decisiva la battaglia sulla rapida riassegnazione degli slot che non verranno utilizzati da Alitalia e sui nuovi accordi per liberalizzare i diritto di volo. Non lo diciamo da oggi, lo proponiamo da mesi. L’On. Castelli e gli altri hanno intenzione di aspettare ancora o intendono muoversi su questo punto cruciale? Purtroppo non è ancora chiaro. Rimane il fatto che a noi lombardi questa vicenda dovrebbe insegnare alcune cose: non sempre, in politica, chi urla per la difesa degli interessi del territorio che dice di voler rappresentare poi agisce di conseguenza. E non sempre, in economia, chi si fa paladino a parole della concorrenza e del mercato è pronto a comportarsi di conseguenza quando dovrebbe. Questa volta però non succede solo a Roma. Questa volta accade anche a Milano. Maurizio Martina

Per fare buona politica non c'è bisogno di grandi uomini, ma basta che ci siano persone oneste, che sappiano fare modestamente il loro mestiere. Sono necessarie: la buona fede, la serietà e l'impegno morale. In politica, la sincerità e la coerenza, che a prima vista possono sembrare ingenuità, finiscono alla lunga con l'essere un buon affare.


Piero Calamandrei