martedì 5 maggio 2009

All'armi..All'armi..



Dell'Utri: "Mussolini troppo buono
Le veline meglio delle telegiornaliste"

ROMA - "Le veline laureate e preparate politicamente sono di gran lunga più apprezzabili di alcune telegiornaliste che non conoscono l'italiano". Ma soprattutto Benito Mussolini non fu "un dittatore spietato e sanguinario", perse la guerra perchè fu "troppo buono", fu "blando" sulle leggi razziali e, infine, i repubblichini furono "i partigiani di destra", perché lottarono per un ideale. Sono alcune delle dichiarazioni del senatore del Pdl Marcello dell'Utri, intervistato da Klaus Davi per il programma Klauscondicio. 

Dichiarazioni che hanno suscitato reazioni sdegnate da parte di diversi esponenti politici: "Marcello Dell'Utri getta la maschera, dicendo che Mussolini non era poi tanto male e che le veline sono meglio delle giornaliste Rai", dichiara Roberto Cuillo, della Direzione del Partito Democratico. "E' la conferma della giustezza delle parole del segretario del PD, Dario Franceschini: con Berlusconi il nostro Paese è a rischio. Ed è ora, per tutti, di rompere il silenzio e gridarlo con forza". 

"Passate le convenienze del 25 aprile, la continuità fascistoide della destra nostra con il Ventennio fascista torna fuori chiaramente nelle parole di Marcello Dell'Utri, ideologo della Pdl e intimo del premier", dice Paolo Ferrero, segretario del Prc. 

"Questa storia della buona fede di quelli di Salò la trovo una furbizia ed anche di cattivo gusto, nella migliore delle ipotesi una banalità. Chi faceva quelle cose non era obbligato da nessuno", ha replicato il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. 

Mentre il senatore dell'Italia dei Valori Pancho Pardi accusa Dell'Utri di aver "recuperato le più bieche banalità del revisionismo storico filofascista". Per Vincenzo Vita, senatore del Pd e membro 
della commissione di Vigilanza Rai, quella di Dell'Utri "è una pura provocazione che non merita neppure commenti. Ciò che dice è augurabile possa e debba essere smentito da chi ha responsabilità politiche nel suo partito". 

E Roberto Rao, capogruppo Udc in commissione di Vigilanza Rai, sostiene che "L'onorevole Dell'Utri va apprezzato, ma solo per la sua sincerità: è la seconda volta che si fa intervistare da Klaus Davi e persevera nel rilasciare dichiarazioni sconcertanti". 

Dell'Utri nell'intervista a Klaus Davi ha anche ipotizzato l'"occupazione" della Rai: "Occupare la Rai? Perché no, - ha detto, rispondendo a una domanda - ma naturalmente speriamo di non doverla occupare. La tv di Stato ha grandi professionalità, ma un po' ha ragione Gasparri: è ancora in mano alla sinistra". 

"Che l'idea vi fosse venuta, francamente, un po' ce n'eravamo accorti. - ha replicato ironicamente il vicesegretario dell'Usigrai Daniele Cerrato -. Occupare la Rai è sicuramente in cima ai pensieri di tutti quelli che hanno un malinteso senso dello Stato, del Servizio Pubblico radiotelevisivo e hanno solo presente la propria appartenenza a questo o quello schieramento". 

Per fare buona politica non c'è bisogno di grandi uomini, ma basta che ci siano persone oneste, che sappiano fare modestamente il loro mestiere. Sono necessarie: la buona fede, la serietà e l'impegno morale. In politica, la sincerità e la coerenza, che a prima vista possono sembrare ingenuità, finiscono alla lunga con l'essere un buon affare.


Piero Calamandrei