lunedì 22 giugno 2009

Where is my vote??



Neda, la ragazza uccisa a Teheran diventa il simbolo della rivolta.

Il video della sua morte ha fatto il giro del mondo. I jeans, le scarpe da ginnastica, la maglietta nera, il sangue che le imbratta il viso, le urla di chi le tiene la testa mentre lei muore. Neda, la ragazza uccisa da un miliziano mentre manifestava insieme al padre nelle vie di Teheran è diventata il simbolo della rivolta dell'opposizione iraniana. Sul web, fra blog, siti, social network si accumulano in queste ore i messaggi in cui si fa il suo nome. Quasi tutti accomunati da una certezza: "Non sei morta invano".

Secondo un messaggio postato su Twitter, e riportato dal sito Loftan, la strada di Teheran in cui la ragazza è stata uccisa, Karengh Street, sarebbe stata ribattezzata "Neda Steet". Ricorda piazza Alimonda a Genova, quando qualcuno attaccò a un muro il cartello con scritto "piazza Carlo Giuliani".

Neda avrebbe anche un volto, oltre a quello che si intravede nel filmato della sua morte. E' quello della foto pubblicata su una pagina di Facebook, sotto al nome Neda Saleh. Camicia nera, viso scoperto, sul capo un velo a quadri marroni, bianchi e rossi. Sembrerebbe somigliante. Ci sono gli suoi amici, Bahar, Yanosh, Soraya, Bahman.

Manca, ovviamente, la certezza assoluta che si tratti della stessa persona. Ma questo poco importa alle anime della protesta. Neda è già diventata un simbolo, a prescindere, per i "green protesters".

E sotto a quella foto, pubblicata da vari blogger, si moltiplicano i messaggi. "Neda è morta con gli occhi aperti, facendo vergognare noi che viviamo con gli occhi chiusi"; "Neda non ti dimenticheremo, non sarai morta invano"; "Neda riposa in pace, il mondo piange nel vedere il tuo ultimo respiro, ti ricordiamo, non sei morta invano"; "Pietà per questa ragazza innocente, sarà un simbolo per noi".

Dai blogger, come già nelle ore recenti, continuano ad arrivare notizie dirette dai luoghi della protesta. Fra i più attivi, Saeed Valadbaygi, laureato in ingegneria, dipendente di una società che si occupa di progetti industriali. Sul suo blog, shooresh1917, Saeed scrive da Teheran e aggiorna costantemente su quel che accade in città, ma riferisce anche le notizie che gli giungono da altri distretti. La sua pagina si chiama Revolutionary Road, e in cima c'è un titolo: "All we want is a better world".

di ALESSANDRA VITALI

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